La Grotta dell'Arco

Grotte dell'Arco, Località Le Cese, 00030 Bellegra RM - Bellegra ( Roma)

 Siamo tra le località Valle Cupa e Le Cose dove fino al 1911 esisteva un lago non molto profondo che dava il nome alla valle, detta appunto Valle del Pantano. Nel 1911 il lago fu prosciugato artificialmente per utilizzare l’acqua per irrigazione agricola portando alla luce il risultato di questo fenomeno carsico fino a quel momento rimasto sotterraneo. Le grotte carsiche sono dei complessi di forme quasi sempre sotterranee che vengono provocate dall’erosione delle rocce, un fenomeno che risulta particolarmente sviluppato sulle rocce calcaree come quelle di queste località. Il lago era alimentato da un fiume emissario sotterraneo, che ancora scorre all’interno del sito, e che in molti secoli di erosione ha generato le grotte.

Le grotte si estendono per un migliaio di metri quasi in piano, di cui circa 300 visitabili e accessibili alle visite turistiche, e per quasi 34 ettari di superficie totale. Al loro interno le Grotte dell'Arco sono ricche di spettacolari stalattiti, stalagmiti, inghiottitoi e sono ricche di fauna con in particolare chirotteri, anfibi e micro e mesofauna tipica di tale strutture. La loro conformazione in lunghezza, la presenza dell’acqua pura e la facile difendibilità hanno fatto sì che fossero luogo abitato sin dalle epoche preistoriche, come ci viene testimoniato dalle meravigliose pitture rupestri che si trovano ad appena 30 metri dall’entrata. Le figure sono state scoperte solamente nel 1999 e si trovano a circa 3 metri di altezza dall’attuale piano di calpestio, che evidentemente quando sono state disegnate era molto più in alto ed è stato poi eroso dall’acqua. Le pitture sono raffigurate in due gruppi pittorici contigui dipinti con due colorazioni distinte. La prima in rosso con un gruppo di 4 figure, e la seconda in nero con un gruppo di 5 figure. Tutte le figure sono antropomorfe e rappresentano cioè figure umane, molto presumibilmente maschili, tranne una che sembra invece rappresentare una figura forse divina. Le figure sembrano in adorazione e la presenza dell’acqua ha fatto dedurre che potessero essere legate ad un culto appunto delle acque. Lo stile delle figure è simile ad altre forme pittoriche rinvenute nell’Italia centrale attestate intorno all’età del Neolitico, anche detta Età del Rame. Un ritrovamento che fa delle Grotte dell’Arco una delle più importanti manifestazioni carsiche ipogee e di pitture rupestri presenti nella Regione Lazio se non in tutta Europa.
Jacopo Manni

Si potrà scegliere tra 3 persorsi:

Turistico: Facilmente visitabile grazie a una comoda passerella, adatto a tutti senza limitazioni, idoneo per persone con disabilità.

Speleo Turistico: Percorso lungo i 3 saloni Titanico, Ciclopico e Sala del Duomo, ove sono stati rinvenuti resti di Ursus Spelaeus

Speleologico Avanzato: Un viaggio di oltre un chilometro per giungere alla Galleria dell'Altarino e alla Galleria delle Vaschette e da li affacciarsi alla Finestra Fine del Mondo.



Informazioni aggiuntive

Orari di apertura dal 1° Maggio tutti i Sabati e Domeniche con prenotazione
Cellulare +39.351.5275501
E-mail grottedellarco@gmail.com
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